martedì 3 luglio 2012

Incentivi Fotovoltaico: a rischio migliaia di posti di lavoro

L’anno scorso l’Italia è stato il paese che in tutto il mondo ha aumentato di più la sua capacità di produzione dal fotovoltaico e contende alla Germania la leadership europea. La potenza complessiva installata ha raggiunto i 13.500 megawatt più o meno equivalenti all’apporto che possono fornire 4 o 5 centrali a carbone
Incentivi Fotovoltaico
-SolEnergia Sardegna- E’ un po’ come togliere le rotelline alla bicicletta di un bambino. C’è la paura di cadere e farsi male ma c’è anche l’emozione e l’orgoglio di pedalare per davvero. Quello che si appresta a vivere l’industria italiana del  settore degli impianti fotovoltaici è insomma un momento importante e delicato. Da un lato deve confrontarsi con una riduzione e, in prospettiva con il progressivo esaurimento degli incentivi fotovoltaico finanziati con le nostre bollette, dall’altro può dimostrare di essere in grado di camminare con le proprie gambe. Il taglio degli  incentivi fotovoltaico, che scatterà dal prossimo settembre con l’entrata in vigore del quinto conto energia atteso a giorni, dovrebbe andare dal 30 al 50% a seconda del tipo e potenza di impianti fotovoltaici installati(es: meno 34% per un classico impianto domestico fino a 3 kilowatt; meno 46% fino a 1000; meno 49% oltre i 5000 kw). Poi, probabilmente dopo il 2015, gli aiuti che complessivamente valgono tra i 6 e i 7 miliardi di euro l’anno, spariranno del tutto. Chi deciderà di installare degli impianti fotovoltaici il primo gennaio 2016 non riceverà insomma nemmeno un euro di aiuti. Resteranno invece gli incentivi fotovoltaico per chi si è mosso prima, assicurati per vent’anni e che si esauriranno quindi completamente solo nel 2035.

Le preoccupazioni, ovviamente, non mancano anche dal punto di vista occupazionale. Valerio Natalizie presidente di Anie-Gifi, una delle associazioni imprenditoriali del settore degli impianti fotovoltaici, stima che solo l’effetto annuncio di un possibile giro di vite sui sussidi abbia causato il licenziamento o la messa in cassa integrazione di 2000 persone. Difficile prevedere cosa accadrà a settembre quando le nuove regole dovrebbero entrare effettivamente in vigore. Qualcuno azzarda altri 5000 esuberi, in generale c’è la consapevolezza che le conseguenze non saranno trascurabili. Pur contestando modalità e tempistica, sulla necessità di rivedere un sistema di incentivi fotovoltaico fin qui molto generoso concordano più o meno tutti anche perché nel frattempo il costo degli impianti fotovoltaici è sceso e la loro efficienza è migliorata. Senza correttivi l’impatto sulle tasche degli italiani sarebbe inoltre diventato insostenibile. Oggi i finanziamenti per le fonti rinnovabili incidono sul costo della bolletta per circa 15% (3 centesimi di euro ogni 19 di spesa con il fotovoltaico che assorbe circa la metà dei fondi). “Con le modifiche, chiarisce Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, non ci saranno risparmi per gli utenti ma il prelievo destinato alle fonti rinnovabili smetterà almeno di aumentare”....continua a leggere su: ecodallecitta.it

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